giovedì 22 maggio 2014

22.05.2516
Blue Sun, Stanza
Notte

Da ricordare: “….”



Alla fine lo faccio per me, non solo per il lavoro.
E’ sempre tutto troppo difficile.
Anche se, accidenti… mi è sembrato di morire, per un attimo.

Fino a che ho avuto compagnia non ci ho pensato. Non molto, almeno.
Adesso però, con il ritorno del silenzio, ci rifletto così intensamente che posso quasi sentire le rotelline girare nella testa.

Toccare il braccialetto che mi ha regalato Greif sta diventando un’ossessione, un tic nervoso. Finirò per spaccarlo, già lo sento.

Ma è la rabbia che sento ancora, come una morsa violenta contro nervi e cuore.
L’ho guardato negli occhi ed in quel solo momento ho voluto potergli leggere l’anima.
Però l'ho fatto scappare… perché fondamentalmente sono un’idiota.
Questo non cambierà con il Genetic, anzi… peggiorerà ancora, ne sono sicura.

Ho pensato di riuscirci, con così tanta determinazione da sentirmi invincibile.. anche solo per un attimo.
Le certezze si sono sgretolate quando ogni volto è svanito dalla mia stanza, lasciandomi fare i conti con la decisione che ho appena preso: diventare un bersaglio piuttosto facile da centrare.
Lo devo fare per loro, per tutti quelli che hanno qualcuno da proteggere.
L’ho visto negli occhi dello Yiji. Era li il timore per l’incolumità dei suoi colleghi.
E l’ho visto sul dolce viso di Ginie, fin troppo preoccupata per tutti.

Io non ho alcun legame evidente, che possa vantarsi alla luce del sole.
Nessuno sa.
Nemmeno quell’abominio che ci segue e ci osserva tutti.
Quindi che differenza fa? Posso farlo io, tranquillamente.
Forse continuando a ripetermelo ne sarò convinta anche io alla fine.

Ho troppe cose alle quali pensare, ma almeno lo faccio in maniera ordinata.
Partiamo dai due mazzi di chiavi, quello dello studio ed… il suo. Già, il SUO
E’ un metallo freddo quello che passa sotto le dita. Debole, invece, è il tintinnio quando lo sposto da una parte all’altra sopra le coperte.
Alla fin fine, però, è sempre il pad che guardo, in attesa di una risposta che non credo arriverà troppo rapidamente.

Vorrei uscire a fare due passi, a prendere un po’ d’aria.. ma sono certa che provarci mi farebbe schiantare faccia a terra dopo un paio di giri a vuoto.

No, meglio restare qui ed aspettare l’inevitabile incontro tra me, gli aghi e le cinghie… e quegli aggeggi infernali che ruotano e fremono minacciosi.  



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