martedì 25 marzo 2014

24.03.2516
Bolden Sax
Ore 20.00

Da ricordare: “… Perché è ciò di cui hai bisogno…”



L’atmosfera che ti accoglie è quella tipica degli anni Venti.
Passata.
Perduta.
Piena di fumo, di musica e chiacchiere.
C’è gente, troppa.
I visi non sono nitidi, hanno i contorni sfumati e grigiastri delle sigarette che si consumano tra le loro dita.
Le risate iniziano a spegnersi una volta raggiunta la musica, vivace ed allegra.
Guardano tutti verso il palco, ammirati.
L’ho fatto anche io, ben sapendo chi avrei trovato al piano.
Sono stata una di quelli che, a fine esibizione, ha battuto le mani fino a farsi male, preda di un entusiasmo incontenibile.
Il resto sembra essere accaduto più in fretta. Un baciamano, un’occhiata, ed in quell’unico momento ho scorto la gioia di un ragazzo senza problemi, emozionato. Semplice e diverso.

« Sei uno splendore.. »
« Tu sei eccezionale..  Stasera ti rubo alla folla..»
« Sono tutto tuo per… Due ore e mezza.. »

So già che è un tempo limite ma non importa.
Penso a ciò che voglio chiedere distraendomi con l’ordinazione e con il pacchetto di sigarette che gli sottraggo; riuscirò a farlo smettere, prima o poi.
La domanda sorge spontaneamente, spinta più dalla curiosità che dall’urgenza: Quanto in fretta ti stanchi delle donne che ti interessano? 
Le risposta è dura, secca. Immediata: “Molto in fretta, Emma”
Non so perché ma la cosa non mi stupisce.
Vado avanti, lo fisso.
Insisto.

« Passo metà delle mie notti tra le braccia di qualche cliente. Non me ne lamento. L'ho scelto io. Ciò non toglie che sono le tue le braccia tra cui vorrei dormire. Non lo voglio se non è quello che vuoi tu. Non ti ho mai forzato nel fare le tue mosse. Ti sto dando la possibilità di scegliere senza fretta cosa è giusto per te. Se vuoi andare. Se vuoi rimanere. Non ti posso promettere niente.. » 

E’ in quel momento che capisco di poter fare qualcosa.
Posso promettergli l’alternativa, senza riserve.

« Io invece una cosa te la posso promettere.  Rappresento una sorta di.. evasione. Sono un po' come la tua ora di libertà concessa in carcere.  Questo è ciò che mi basta.  Mi hai chiarito più volte che il tempo passato con me è diverso. E'.. gratuito. E' semplice. Non ti da obblighi, non pretende niente. E' tuo, così.  Può continuare ad essere una zona franca, esclusiva. Una zona nella quale puoi suonare per divertirti.. dove puoi bere -poco- ma non fumare..  E dove, occasionalmente, potresti d o r m i r e .. .. con me. Perchè sapresti di non trovare tra le mie braccia ciò che ogni cliente ti darebbe. Sapresti di avere qualcosa di.. diverso. »

Lo accetta.
Lo vuole…
…. Perché è ciò di cui ha bisogno. 




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